OFF (the) ROAD - Dalla Madunina alla Madunina
27 luglio 2024 - Precisione. Lentezza. Collaborazione. Pazienza. Sono tutti termini ben noti ai fuoristradisti più incalliti. La guida in off-road, specie se su veicoli datati, è una delle poche attività che consentono di provare emozioni forti a velocità… ridotte!
È proprio questa l’esperienza che i giovani del Club, alcuni loro amici a quattro zampe e, non da ultime, le 4x4 d’annata iscritte al CMAE, hanno vissuto il 27 luglio 2024. Il gruppo di auto che si è ritrovato di buon’ora sulla caotica A4, capeggiato da due magnifici esemplari di Jeep Willys provenienti dalle fatiche della Seconda Guerra Mondiale, annoverava rombi di motori di lingue diverse: oltre allo slang yankee delle Jeep si poteva udire il signorile ma possente suono british degli ultimi due motori diesel progettati dalla Land Rover.
Non potevano mancare le italianissime Panda 4x4, carattere immanente di ogni paesaggio montano del bel Paese. Aspro quanto tremendamente efficace, si distingueva, poi, il timbro tedesco dell’8 cilindri biturbo sotto il cofano di una neo-ventenne Porsche Cayenne Turbo. A chiudere, la robustezza made in Japan della Yamaha Tènèrè (a suo agio tanto nel deserto quanto nella vegetazione).
Dopo aver fatto “rifornimento agli equipaggi” presso la splendida pasticceria Bigio a San Pellegrino Terme, la carovana ha lasciato la trafficata SS470 della Val Brembana per dirigersi, attraverso la Val Taleggio ed il suo celebre orrido, verso i Piani di Artavaggio, con una strada che, a partire dalla località Avolasio, è diventata priva di asfalto!
Alla base della sterrata, gli equipaggi con le auto stradali si sono ricollocati sui 4x4, per affrontare la parte clou della gita.
In questo ultimo tratto di strada verso gli alti pascoli, i veicoli hanno potuto cimentarsi in twist, passaggi con la tolleranza del centimetro e pendenze proibitive, superando massi sporgenti sfruttando tanta, tantissima coppia motore! Durante l’ascesa, un paio di auto (non facciamo nomi!) si sono dimostrate letteralmente delle “teste calde”, costringendo tutti gli equipaggi a mettere in pratica le abilità di collaborazione e pazienza, richieste ad ogni fuoristradista che si rispetti, per risolvere i problemi.
Lasciate a raffreddare le nostre “arrampicatrici in difficoltà”, con i loro equipaggi ridistribuiti all’interno delle altre vetture, i giovani hanno completato la loro ascesa verso il rifugio Nicola, prima gioendo di splendidi panorami, poi godendo delle tipiche pietanze montane lombarde. Durante il tragitto, la montagna ha ribadito un’altra importante lezione: essa è di tutti e c’è spazio per tutti! Scevri da ogni retorica, infatti, abbiamo convissuto amorevolmente con escursionisti, ciclisti, mucche e moderni pick-up in azione, dimostrando come il rispetto reciproco tra persone di valore sia più efficace di qualsiasi regola e/o divieto.
Dopo il lauto pasto il gruppo si è diviso in due: chi, imitando le auto stanche per lo sforzo, è rimasto a riposare sui verdi prati e chi, azionando la propulsione “a due gambe motrici”, insieme con gli amici a quattro zampe, si è avventurato fin sulla vetta del monte Sodadura, per deliziare la propria vista del panorama delle prealpi lombarde! L’ennesima dimostrazione che il CMAE giovani asseconda davvero tutte le esigenze!
Giunti alla cima del monte, dalla surreale forma a piramide, una piccola statua raffigurante una Madonna d’oro ci attendeva, ricordandoci che il tempo passa e che è ora di tornare verso la “Madunina” della nostra cara Milano.
Al termine della discesa, tecnica e impegnativa, in cui le trasmissioni e il freno motore hanno recitato la parte di attori protagonisti, il gruppo si è salutato con il sorriso stampato in volto e la consapevolezza di aver stretto nuovi e importanti legami, perché se è vero che la passione per le auto storiche unisce, la condivisione di emozioni forti in off-road unisce ancora di più!
Antonietta Candela e Marco Caraffa